I sogni e il mondo interno: un approccio psicologico-scientifico alla realtà del sogno – Psicologa Roma Acilia Ostia – Psicoterapeuta Infernetto Casal Palocco – Online
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I sogni e il mondo interno: un approccio psicologico-scientifico alla realtà del sogno

Perché sogniamo? I sogni hanno un significato? La psicologia e, finalmente, anche le neuroscienze ci aiutano a rispondere.

Nei sogni la verità sommersa viene qualche volta a galla.

(V. Woolf)

I sogni hanno sempre affascinato l’uomo, che fin dai tempi più antichi ha cercato di dare loro un senso. Un sogno non interpretato è come una lettera non letta, dice il Talmud. Ma qual è la funzione del sogno? Ed i sogni hanno davvero un significato? Cerchiamo di rispondere a questa domanda attraverso la psicoanalisi e le neuroscienze.

Una finestra sul mondo interno

L’interesse scientifico per l’attività onirica nasce con la psicoanalisi. Freud pensava che il sogno fosse la via maestra per l’esplorazione dell’inconscio, cioè il mondo di pulsioni, fantasie e desideri che agiscono in noi senza che ne siamo consapevoli.

Oggi le neuroscienze, che studiano l’attività del sistema nervoso, ci hanno confermato che la coscienza è solo una proprietà della mente, mentre la maggior parte dei processi mentali procedono in modo inconscio e automatico. Il sogno può essere dunque una finestra sul mondo interno.

I sogni non sono tutti uguali

Gli autori contemporanei distinguono tra varie tipologie di sogno. Alcuni possono essere pensieri relativamente semplici senza ulteriori significati, altri possono essere pensieri semplici ma molto significativi, altri ancora possono dare un’ampia rappresentazione della vita interiore del sognatore.

In generale, il sogno può essere visto come una fotografia della situazione psichica di una persona in una dato momento. Dunque, per capire l’importanza ed il significato di un sogno si deve far riferimento al contesto della vita vigile e della personalità del sognatore.

Perché sogniamo?

La domanda è complessa e non abbiamo una risposta univoca. Il sogno sembra avere sia una funzione adattiva, contribuendo al mantenendo dell’equilibrio psichico, sia una funzione evolutiva, contribuendo allo sviluppo ed alla trasformazione dell’apparato mentale.

Secondo la psicoanalisi, i sogni sono una rappresentazione per immagini delle questioni esistenziali centrali dell’individuo (desideri, conflitti, preoccupazioni). Ci aiutano ad elaborare i pensieri e le emozioni della giornata appena trascorsa, soprattutto quelli che si sono mossi a livello inconscio. Svolgono importanti funzioni di mantenimento, regolazione e riparazione dei processi psichici e dell’organizzazione psicologica.

I sogni servono a mantenere l’equilibrio psichico

Vediamo, in tal senso, le principali funzioni del sogno:

  • Funzioni di consolidamento e regolazione

Si è ipotizzato che una delle funzioni fondamentali dei sogni sia quella di consolidare e regolare i processi psichici. In particolare, l’attività mentale in fase REM sembra legata al consolidamento della memoria ed all’elaborazione delle questioni emotive. Le funzioni di regolazione sarebbero connesse con il rafforzamento dell’organizzazione psichica ed il mantenimento della coesione del Sé.

  • Funzioni di compensazione e rappresentazione

Una delle prime ipotesi psicoanalitiche vedeva i sogni come soddisfazione di desideri e fantasie inconsce che non trovano appagamento nella vita quotidiana.

Ma non tutti i sogni sono desideri mascherati, molti sembrano invece rappresentare tensioni e conflitti centrali del sognatore, drammatizzandoli e mettendoli in evidenza, anche mediante esagerazioni e paradossi.

  • Funzioni di contenimento, riparazione e rigenerazione

La capacità di sognare la propria esperienza emotiva permette di contenere emozioni ed turbamenti all’interno di uno spazio psichico, in modo da poterli pensare ed elaborare.

Un’altra funzione centrale è quella legata alle esperienze traumatiche: oltre a rispondere alla necessità di scaricare la tensione, i sogni possono costituire un tentativo di controllo ed autoriparazione rispetto all’esperienza vissuta.

Possono avere inoltre una funzione di rigenerazione, costituendo una tregua sia dalla della realtà esterna sia dalla propria coscienza, liberando l’individuo dai vincoli della razionalità e proiettandolo in una dimensione emotiva e simbolica vitale.

I sogni portano cambiamenti: elaborazione e trasformazione

Il sogno, oltre a contribuire al mantenimento dell’equilibrio psichico, può attuare un processo di elaborazione dei contenuti mentali, costituendo una forma di pensiero inconscio, attraverso cui si generano e trasformano i significati dell’esperienza. Ecco le principali funzione trasformative del sogno:

  • Elaborare le informazioni

Per elaborare le informazioni il sogno utilizza il processo primario, caratterizzato dal prevalere della dimensioni sensoriale, emotiva ed immaginativa, e quello secondario, ancorato al piano linguistico, concettuale e logico. Questi due processi sono due forme diverse, ma complementari, di apprendimento ed organizzazione dell’esperienza.

  • Elaborare le emozioni

Un altro aspetto importante è quello dell’elaborazione delle emozioni attraverso il processo di simbolizzazione. Un simbolo rappresenta l’oggetto, ma non è il semplice equivalente di esso: è un ponte che ne raccoglie e trasferisce le caratteristiche essenziali, incarnandone il significato ed il valore. Gli affetti sono così trasformati in ricordi e concetti, diventano cioè “pensabili”.

  • Elaborare i conflitti

I sogni sono anche un tentativo di elaborazione dei conflitti mediante la ricerca di una soluzione fantasmatica: attraverso il sogno penetriamo ed integriamo contenuti profondi non accessibili durante la veglia e la riorganizzazione psichica che ne consegue può favorire una successiva risoluzione conscia delle problematiche in questione.

I sogni in terapia

Chi sogna di giorno conosce molte cose che sfuggono a chi sogna solo la notte.

(E.A. Poe)

Ci sono individui che sognano molto, altri che non sognano o fanno fatica a ricordare i sogni. Alcune persone ad un certo punto della terapia hanno un “risveglio” dell’attività onirica ed iniziano a produrre un gran numero di sogni e di associazioni su di essi.

Quando un paziente inizia a servirsi dei sogni per esplorare la propria vita psichica si è spesso in presenza di un cambiamento dal punto di vista del suo mondo interno. Infatti, sognare crea un ponte tra vita conscia e inconscia, separandole ma anche connettendole, in un processo vitale e creativo. Siamo dunque in presenza di una rivitalizzazione dei processi di pensiero e simbolici che segnala un’ evoluzione della terapia e spesso annuncia importanti cambiamenti psicologici.

Come interpretare i sogni

Nessuno sogna di ciò che non lo riguarda.

(H. Hesse)

Secondo la teoria psicoanalitica classica, nel sogno vi sono due livelli: il contenuto manifesto (il sogno come è ricordato) ed il contenuto latente: i pensieri sottostanti che hanno dato vita al sogno e che possono essere scoperti tramite il processo di interpretazione.

Non ci sono elementi in un sogno che possano essere interpretati in modo “standard” (ad es. cadere, volare, ecc.), ma ogni sogno nasce dalla psiche del sognatore, dunque si deve capire come la sua mente ha utilizzato gli elementi per costruire un determinato racconto.

Nella seduta analitica, questo si fa seguendo un processo di libere associazioni sugli elementi del sogno e su pensieri ed emozioni associati, per arrivare a comprendere cosa tal sogno può rappresentare per quella persona in quel dato momento della sua vita.

Psicologa Psicoterapeuta Acilia (Ostia, Infernetto, Casal Palocco-Axa, Eur) e Corso Trieste, Roma.

Bibliografia

Bion W.R. (1962), Apprendere dall’esperienza, Tr.It. Armando, Roma, 1996.

Moffit A., Kramer M., Hoffmann R. (1993), The Functions of Dreaming, Suny Press, New York.

Fosshage J.L. (1997), Le funzioni organizzative dell’attività mentale nel sogno, Quaderni di psicologia, Analisi Transazionale e Scienze Umane, n.43.

Freud  S. (1900), L’interpretazione dei sogni, OSF, vol.3, Boringhieri, Torino.

Mangini E. (1999), Il sogno, fotografia e indicatore del funzionamento psichico del soggetto e del processo analitico, Rivista di Psicoanalisi, 2.

Segal H. (1991), Sogno, fantasia, arte, Milano, Cortina.

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