La pelle che abito. Il legame tra emozioni e disturbi dermatologici – Psicologa Roma Acilia Ostia – Psicoterapeuta Infernetto Casal Palocco – Online
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La pelle che abito. Il legame tra emozioni e disturbi dermatologici

Per curare efficacemente dermatiti, psoriasi, acne, perdita di capelli e altri disturbi della pelle, spesso il dermatologo non basta!

La pelle è l’organo più esteso del corpo, il più esposto al contatto con gli altri, e l’involucro che contiene e protegge il nostro organismo, dunque è sia il biglietto da visita per il mondo, sia la cartina di tornasole del nostro stato interiore.

In quanto terra di confine tra il dentro e il fuori, è inevitabilmente investita di importanti significati psichici e simbolici, che attengono alla nostra relazioni con gli altri, ma soprattutto con noi stessi.

La prima finestra sul mondo

Tra le funzioni della pelle vi sono quelle di contenimento, percezione, assorbimento, difesa e comunicazione. È tra i primissimi organi ad essere chiamati in causa nella relazione con il mondo: il neonato, che inizialmente percepisce se stesso in maniera confusa e indifferenziata, inizia a definirsi, nel rapporto con chi si prende cura di lui, come “Io-pelle”, imparando i confini tra se stesso e gli altri e a filtrare gli scambi tra dentro e fuori.

Tanto più il genitore lo “maneggerà” con cura e gli trasmetterà, attraverso i gesti e le attenzioni, affetto, sicurezza e senso di valore, tanto più il bambino vivrà il suo corpo, dunque se stesso, come valido, perché degno di amore.

Lo specchio del nostro stato interiore

Successivamente, la pelle rimane l’organo di elezione per le comunicazioni tra mondo esterno ed interno: sente, sperimenta e accoglie ciò che viene da fuori, così come lascia trasparire la nostra condizione psicofisica: cambiamenti, anche lievi, come il rossore, il pallore e la sudorazione esprimono le nostre emozioni, sensazioni e disagi.

Nessun altro organo reagisce così rapidamente a fattori emotivi e stress psicologici, dunque non deve stupirci se un disagio interiore inespresso si può trasformare in un problema dermatologico.

Uno sguardo sui disturbi dermatologici e sulle loro cause

I disturbi dermatologici riguardano le malattie della pelle e dei tessuti ad essa connessi: capelli, peli, unghie. La maggior parte consistono, più che altro, in alterazioni di aspetto, dunque non sono una minaccia per la salute, anche se possono procurare fastidi, dolore e disagi significativi.

Le manifestazioni di tali disturbi non dipendono mai da un solo fattore, ma da diverse concause che si vanno a sommare. Nella maggior parte dei casi, la spiegazione va ricercata nelle tensioni psichiche ed emotive, nello stress e negli stili di vita scorretti.

Molti problemi dermatologici, purtroppo, tendono a essere resistenti alle cure mediche, a tornare nel corso del tempo o a risolversi solo con il mutare della condizione emotiva della persona.

Ma come fanno le nostre emozioni a causare questi disturbi?

Sappiamo bene che le emozioni negative e le problematiche psichiche irrisolte possono riversarsi sull’organismo e costituire seri fattori di rischio per alcuni disturbi somatici: cefalee, problemi cardiovascolari, gastrointestinali, respiratori o alimentari, dolori ai muscoli o alle ossa e, appunto, i disturbi dermatologici.

Grazie alle recenti ricerche scientifiche, conosciamo sempre meglio gli esatti meccanismi fisiologici e biochimici attraverso cui gli stati emotivi influenzano le difese immunitarie, i processi infiammatori, la produzione ormonale e il bilancio elettrolitico dell’organismo, contribuendo allo sviluppo anche di quadri medici.

In particolare, sono a rischio tutte quelle situazioni in cui lo stress eccede le capacità della psiche di gestirlo ed elaborarlo, insieme ad alcuni tipi di persone, tendenti all’ansia, alla depressione, alla negazione delle emozioni, o vittime di particolari traumi.

Cosa succede quando la nostra mente non gestisce più le emozioni?

Normalmente, i processi di pensiero trasformano, continuamente e automaticamente, la “materia bruta” costituita dal magma incandescente delle nostre sensazioni ed emozioni allo stato “primordiale”, in materiale elaborato, gestibile ed utilizzabile per il ragionamento, la parola, il sogno, l’espressione creativa.

Le emozioni e i disagi che non possono essere pensati, dunque simbolizzati e verbalizzati, perché troppo dolorosi, inaccettabili, o di un’intensità eccessiva e ingestibile, imboccano facilmente la via somatica, o altre modalità di espressioni primitive e non verbali, come comportamenti problematici, aggressività, uso di sostanze, condotte compulsive.

Questi dati sensoriali ed emotivi grezzi, infatti, sono veri e propri macigni per la psiche, materiale non “digeribile” che esige un’immediata evacuazione, attraverso qualunque modalità di scarica, in primis quella corporea.

Quando richiedere una consultazione psicologica?

Da un certo punto di vista, tutti i disturbi dermatologici hanno una componente psichica, ma alcuni sintomi, più di altri, devono farci pensare ad un problematica emotiva: prurito, sudorazione eccessiva, formicoli, sensazione di pelle “calda” o “fredda, infatti, sono spesso espressione di stati ansiosi sottostanti, talvolta non pienamente consapevoli.

In molti casi, lo stato psicologico della persona è causa o concausa dell’insorgere o dell’aggravarsi di vere e proprie patologie, spesso resistenti ai trattamenti medici o tendenti alla recidiva: dermatite, eczema, psoriasi, acne, herpes, orticaria allergica, vitiligine, alopecia (perdita di capelli).

Va poi considerato come alcune malattie dermatologiche, per le loro manifestazioni così visibili, possono creare disagio a livello di immagine di sé e difficoltà sociali, dunque causare un malessere psicologico che non va sottovalutato, poiché tende inevitabilmente con l’aggravare il quadro.

La funzione della psicoterapia

Abbiamo visto come i vissuti emotivi, soprattutto negativi, come tristezza, paura o rabbia, quando non possono essere contenuti ed elaborati sul piano mentale tendano ad essere somatizzati, cioè spostati sul corpo, con tutte le conseguenze negative che possiamo immaginare.

Da questo punto di vista, si può comprendere il valore della “terapia della parola”, per alleggerire il carico psichico della persona in difficoltà, attraverso un processo che mira a rendere conoscibili ed esprimibili i contenuti psichici fino a quel momento non pensabili, allo scopo di riportare nel regno del pensiero e della parola il materiale divenuto “tossico” per il corpo.

In conclusione…

Da quanto detto, emerge chiaramente l’importanza di affiancare alla visita medica e alla cura dermatologica, nei casi in cui questa non risulti sufficiente, una valutazione psicologica e, se necessario, una vera e propria psicoterapia che potrà contribuire a risolvere la problematica di fondo in maniera efficace ed il più possibile risolutiva.

Psicologa Psicoterapeuta Acilia (Ostia, Infernetto, Casal Palocco-Axa) e Corso Trieste, Roma.

Bibliografia

Anzieu D. (2017), L’io-pelle, Raffaello Cortina Editore, Milano.

Bion W.R. (1962), Apprendere dall’esperienza, Armando Editore, Roma, 1972.

Grandi S., Rafanelli C., Fava G. (2011), Manuale di psicosomatica, Il Pensiero Scientifico, Roma.

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