7 buoni motivi per NON andare in psicoterapia – Psicologa Roma Acilia Ostia – Psicoterapeuta Infernetto Casal Palocco – Online
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7 buoni motivi per NON andare in psicoterapia

Spesso le persone mi chiedono quali sono le ragioni per cui, per risolvere i loro problemi, dovrebbero usare lo strumento della psicoterapia.

In realtà, preferisco parlarvi di alcuni validi motivi per cui NON dovreste assolutamente iniziare una terapia psicologica.

Motivo n.1: continuare a vivere nella zona di comfort, senza affrontare faticosi cambiamenti

Starai male sempre per gli stessi motivi, certo, ma in fondo a quella sofferenza sei “abituato”: è terribile, ma è meno spaventoso che andare a scoprire che succede se ne vieni fuori.

Ti sorprenderebbe sapere quante persone preferiscano la strada conosciuta, per quanto dissestata, piuttosto che affrontare qualcosa di nuovo.

Sei una di queste?

Motivo n.2: poter incolpare sempre gli altri e/o le circostanze esterne per i tuoi problemi

ll partner non ti capisce, i figli ti trattano male, il lavoro fa schifo, non hai vere amicizie. Se non ci fosse quella persona/quel problema, la tua vita sarebbe perfetta, vero?

Tu non hai alcuna responsabilità di quello che permetti che ti accada. Cosa potresti fare di diverso?

In effetti, questa è una domanda scomoda e dolorosa e, per non dovertela fare veramente, è assolutamente indicato che tu non vada in terapia.

Motivo n.3: conservare tutti i tuoi rapporti cosi come sono

Purtroppo, sono le relazioni più strette quelle che procurano maggiori sofferenze. Ci sono legami disfunzionali, in cui la vicinanza si mantiene a prezzo della rinuncia ai propri bisogni e desideri.

Questo causa nevrosi e infelicità, ma la prospettiva di prendere le distanze, totalmente o anche solo emotivamente, da una o più persone importanti della tua vita fa troppa paura.

In questo caso, meglio assolutamente evitare di andare in terapia: potresti trovare il coraggio!

Motivo n.4: non dover affrontare spiacevoli rinunce

Se viviamo un grande malessere è perché nella nostra vita c’è qualcosa che non va. Molte persone vogliono stare meglio, senza rinunciare a nulla di ciò che hanno o fanno.

Che si tratti di un’abitudine, una relazione, un’occupazione, un modo di pensare, il punto è sempre lo stesso: salvare capra e cavoli. Ma questo non è possibile: si rischia capra, cavoli e, soprattutto, la salute mentale.

Se c’è qualcosa che ti fa stare male, devi essere disposto a rinunciarci.

Motivo n.5: non dover affrontare il passato

Tutti i sintomi, gli schemi relazionali e le modalità comportamentali attuali affondano le radici nel passato, nell’infanzia dell’individuo e nelle sue prime relazioni significative.

Alcune persone non vogliono parlare della propria infanzia e del rapporto con i propri genitori o con chi si è preso cura di loro: la trovano un’inutile perdita di tempo.

La vera ragione è che non vogliono affrontare qualcosa di doloroso che è stato messo da parte, “normalizzato” o coperto con i sintomi e i comportamenti disfunzionali.

Per non sollevare il velo su un passato che è spesso, difensivamente, negato o idealizzato, meglio evitare a tutti i costi un serio lavoro di terapia.

Motivo n. 6: continuare a credere alla favola: sono fatto così, non posso farci niente!

Non importa quanto sia grande la tua sofferenza, continuare a dire “sono fatto così”, “ho questo carattere”, “ho questi sintomi”, ha i suoi indubbi vantaggi.

Questi vantaggi, definiti “secondari”, riguardano il modo di vedere se stessi (non ho sbagliato questo o quello, non avevo scelta), le relazioni con gli altri (devono occuparsi di me perché ne ho bisogno), i progetti di vita (non posso farlo ora, aspetterò di sentirmi meglio), ecc.

I vantaggi secondari non sono la causa del problema, ma continuano ad alimentarlo e ingigantirlo. Poiché in terapia verrebbero smontati uno ad uno, tieniti alla larga dalla stanza del terapeuta!

Motivo n.7 mantenere l’equilibrio

Può sembrare paradossale, ma un disturbo psicologico o comportamentale ha sempre la funzione di mantenere un determinato equilibrio. Se venisse rotto quell’equilibrio, per quanto disfunzionale, le cose potrebbero andare molto peggio, o almeno questo è il timore inconscio.

Questo ragionamento, che viene spesso fatto a livello inconsapevole, contiene una grande verità: i sintomi sono la “soluzione” che la persona, da sola, ha trovato ad un grande problema, quando non poteva e non aveva alcuno strumento per trovare soluzioni più sane.

La terapia fornisce nuovi strumenti, permettendo un cambiamento che è veramente inimmaginabile. Se non si vuole correre il rischio di cambiare veramente, meglio evitare!

Per informazioni e appuntamenti: contatti.

Psicologa Psicoterapeuta Acilia (Ostia, Infernetto, Casal Palocco-Axa) e Corso Trieste, Roma.

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